Made in Italy: moda, buon cibo e artigianato con elevati standard qualitativi. Fare affari con l’export di prodotti italiani vuol dire proporre al resto del mondo tutta la nostra eccellenza.

Ma vediamo la top 5 delle destinazioni “propizie” in cui poter esportare.

Nel Ranking dei Paesi di sbocco saltano agli occhi gli incrementi delle esportazioni negli emergenti territori del Sud Est Asiatico in cui, i settori più quotati, sono assolutamente il Food. A farla da padrone infatti sono soprattutto vino e pasta.

Il primo e più naturale mercato di sbocco resta sempre il territorio europeo, seguito dagli Stati Uniti come primo mercato extraeuropeo.

Dati alla mano, si evidenzia come nel solo 2014 si è toccato un nuovo record con circa 400 miliardi di euro (ben 8 in più rispetto al 2013) di vendite oltre il nostro confine.

Rimanendo nel vecchio continente sono da considerarsi capofila il Belgio, la Polonia e la Repubblica Ceca.
Oltre oceano, verso Ovest, il record assoluto spetta agli Stati Uniti, mentre guardando al Sol Levante, i paesi del Sud Est Asiatico hanno fatto incrementare il nostro export del 26%, soprattutto verso la Cina.

Non da meno l’Arabia Saudita e la Tunisia, verso le quali settori come la meccanica, la chimica e il tessile rispondono a domande sempre più impellenti dei brand Made in Italy

Come ha giustamente rilevato International Trade Observatory, l’export per l’Italia rappresenta ancora una volta un driver, un pilastro da cui poter ripartire.

D’altro canto, con una piattaforma diversificata di beni, servizi e produzioni d’eccellenza, l’export italiano non fa fatica a decollare e ad agganciare la domanda verso nuove economie emergenti.

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