Cibi cancerogeni: i 10 alimenti da evitare
Non è più un mistero: una dieta equilibrata e corretta dal punto di vista qualitativo e quantitativo, indispensabile per garantire un giusto apporto di energia e sostanze nutrienti, è di vitale importanza soprattutto per ridurre l’incidenza di molte malattie.
Ebbene si, esistono alimenti il cui consumo reiterato aumenta la probabilità di ammalarsi di cancro, con varie forme di tumore (da quello al colon alla leucemia, dal cancro al seno a quello alla bocca).
Esistono in particolare 10 alimenti da evitare, o almeno di cui limitare l’assunzione, secondo i risultati dei test e delle ricerche scientifiche più recenti nello studio della prevenzione delle varie forme di cancro.
Vediamo quali sono.
GRASSI IDROGENATI
In primo luogo, vanno evitati i grassi idrogenati vegetali. Non si tratta di un unico alimento, ma un ingrediente che si trova in molti prodotti da forno, soprattutto nei dolci, nelle merendine, nei biscotti e nella margarina. Dato che sono riportati nelle etichette dei prodotti, è meglio controllare ogni volta prima dell’acquisto, evitando i prodotti che contengono olio di soia parzialmente idrogenato oppure oli vegetali parzialmente idrogenati, in quanto sono pericolosi per la salute.
ALCOL
Fare particolare attenzione anche all’alcol, il cui consumo massiccio e frequente favorisce una reazione mutagena cancerogena, oltre ad aumentare l’incidenza di problemi cardiovascolari e di cirrosi epatiche. Infatti, l’etanolo contenuto nelle bevande alcoliche aumenta il rischio di essere affetti dal cancro all’esofago, alla bocca, alla laringe ed alla faringe. Si consiglia di limitarne il consumo ad un bicchiere di vino al giorno per le donne e di due per gli uomini.
CARNE ROSSA
Il consumo eccessivo di carne comporta in primo luogo il rischio di tumori al colon. Anche il consumo parziale (persino quello di carne bianca o di pollame) causa la formazione dei radicali liberi, con conseguente invecchiamento cellulare e comparsa di malattie quali l’Alzheimer o il cancro. Per questo l’Organizzazione Mondiale della Sanità la definisce come estremamente dannosa per salute dell’organismo, consigliando di limitarne il consumo a soli 4-5 volte al mese, per non più di 300 grammi la settimana. Infatti, tutte le prove scientifiche dimostrano che il consumo di carne aumenta sensibilmente il rischio tumore. Bisogna fare attenzione anche alla cottura alla brace, in quanto rilascia sostanze cancerogene.
BEVANDE ZUCCHERATE
Le bevande zuccherate e gassate di produzione industriale contengono alte percentuali di zucchero, di dolcificanti (tra cui l’aspartame) e di additivi come i coloranti. In particolare, i coloranti delle categorie tra la E100 e la E199 comportano un elevato rischio cancro, per cui vanno evitati in assoluto. Il consumo di bevande gassate va limitato, scegliendo i prodotti meno dannosi seguendo gli ingredienti indicati nell’etichetta.
DADO ALIMENTARE
Fin troppo usati per insaporire gli alimenti, i dadi contengono glutammato, un additivo che non apporta sostanze nutritive, ma che aumenta il rischio di tumori.
SALE
Il sale causa ritenzione idrica ed agisce sul sistema cardiovascolare (portando a ipertensione, affaticamento cardiaco ed infarto), ma è anche uno dei fattori di rischio del cancro allo stomaco.
INSACCATI
Soprattutto gli insaccati di produzione industriale con una lunga conservazione (a causa dell’alto contenuto di nitrito di sodio) incidono sul rischio di cancro al colon, al pancreas e di leucemia.
CARNI CONSERVATE
Stesso discorso vale per le carni conservate ed i cibi in scatola o simili. Questi, infatti, contengono alte percentuali di sale e conservanti, che possono aumentare il rischio di varie forme tumorali.
ZUCCHERO BIANCO
Lo zucchero bianco raffinato comporta rischi per la salute a causa dei processi di lavorazione a cui lo si sottopone. Aumenta il livello della glicemia e dell’insulina, che sono fattori di rischio cancro.
PATATINE FRITTE
Le patatine fritte, e la frittura in generale, soprattutto se il loro consumo è frequente, aumentano la comparsa dei tumore all’apparato gastrointestinale. Questa tipologia di cottura, infatti, rilascia a causa dell’alta temperatura, una sostanza cancerogena, l’acrilamide.